11/11/2007 Monte Lieto (1016 m)

Percorso: Da Capriglia, La Rocca, Foce di S. Anna, Monte Lieto, La Focetta, Sennari, S. Anna, Argenttiera,Zuffoni, Capriglia Sentieri percorsi:
- 3 Capriglia, Foce di S. Anna
- 3B  Deviazione alla località Zuffoni per foce di S.Anna
- 3 dalla foce di S. Anna verso Farnocchia e successiva deviazione per il M. Lieto
- 4  dalla Focetta verso Sennari
- 3 da S. Anna alla località Zuffoni e Capriglia
Dislivello: m 581 Tempo di percorrenza: 6 ore circa
Classificazione: E Punti sosta: Sennari, ristorante La Casetta  tel 0584 772217 cell. 3298879121
Acqua: A Capriglia, sul sentiero n° 4, a Sennari, alla VAcreccia e sul senteiro n° 3 dopo l'Argentiera tornando verso Zuffoni Periodo consigliato: Tutto l'anno
Uffici informazioni: APT Versilia
ufficio informazioni turistiche tel. 0584 962233
fax 0584 47336
viareggio@aptversilia.it
info@aptversilia.it
www.aptversilia.it


Il Monte Lieto (m. 1016) domina l'abitato di  Sant'Annadi Stazzema, paese noto per la strage nazista del 12 agosto 1944.
 Dalla vetta di questa montagna le Apuane si mostrano in tutta la loro bellezza: volgendo lo sguardo da sinistra a destra vediamo il Monte Corchia (m. 1677), Foce di Mosceta (m. 1170), il Pizzo delle Saette (m. 1720 ), la Pania della Croce (m. 1859) la Pania Secca (m. 1711), la Costa Pulita (m. 1281), il Monte Forato (m. 1223), Foce di Petrosciana (m. 961), Monte Croce (m. 1314), Monte Procinto (m. 1177), Monte Nona (m. 1297), Callare del Matanna (m. 1139), Monte Matanna (m. 1317), Monte Prano (m. 1220), Monte Piglione (m. 1233), mentre le Apuane settentrionali si distinguono abbastanza bene. Ma la cima del Monte Lieto ha qualcosa che la contraddistingue da tutte le altre vette delle Alpi Apuane: infatti vi sono stati rinvenuti reperti riferibili addirittura all'età del Bronzo (XVIII - IX secolo a.C.) e all'età del Ferro (VIII - V secolo a.C.). Sicuramente questa montagna è sempre stata ritenuta sacra dalle antiche popolazioni: infatti il toponimo Lieto deriva de Leto, parola che significava il passaggio dalla vita terrena all'aldilà e in seguito, fra il III ed il II secolo a.C. anche i Liguri Apuani si stabiliranno sulla vetta.

L'escursione:
Forse per il tempo molto incerto o perché siamo a fine calendario escursionistico  ci troviamo solo in otto all'appuntamento per questa escursione.
Da Ripa di Versilia, dove è la nostra sede, partiamo alla volta della vicina Pietrasanta e seguendo le indicazioni seguiamo per la frazione collinare di Capriglia
percorrendo per circa 5,5 Km una strada con ampi tornanti.
Parcheggiamo l'auto vicino all'antenna per la tv, proprio davanti alla casa di riposo per  anziani, da dove parte il sentiero n° 3.
Ci rendiamo subito conto che la giornata non è delle migliori, eppure le previsioni davano sole, ma noi siamo subito tra la nebbia.
Proseguiamo per un ripido sentiero nel folto del bosco di castagni che in questa stagione hanno lasciato a terra uno spesso tappeto di foglie dalle calde tonalità proprie di questa stagione.
Procediamo tranquillamente frusciando gli scarponi tra le foglie, una volpe spaventata dal trambusto che facciamo ci attraversa la strada.
Andando ancora avanti arriviamo ad uno spiazzo dove la volpe avrebbe avuto maggior paura, infatti troviamo alcuni cacciatori appostati in attesa di qualche malcapitato uccello. 
Non siamo interessati a questa pratica venatoria e continuiamo per la nostra strada, ogni tanto la vista si apre sulla costa etra il celo plumbeo si aprono degli squarci dove il sole si insinua rispecchiandosi sul mare creando delle chiazze d'orate.
In questa stagione non vi sono molti frutti del bosco ma uno in particolare spicca tra la vegetazione a riposo: è il corbezzolo che con i suoi frutti belli rossi crea un bel contrasto con il resto della vegetazione. ne facciamo una bella scorpacciata.
Diamo anche uno sguardo tra il fogliame se qualche fungo volesse essere così gentile da farsi trovare ma quest'anno sembra che non sia proprio stagione.
Giungiamo alla località Zuffoni (582mt.) dove volontari del paese di Capezzano Monte hanno attrezzato un'area per pic nic con una  vista invidiabile sul mare.
Lasciamo il sentiero n° 3 e deviamo sulla sinistra sul 3b per il monte la Rocca. Il sentiero n° 3 è ben tenuto e pulito in quanto ci si svolge nella prima domenica di agosto la corsa podistica e ciclistica del " Fiore a S. Anna " mentre il sentiero che ci accingiamo a percorrere e abbastanza infrascato. 
Comunque il passo è agevole e in breve arriviamo alla Rocca  dove sono stati recuperati dei ruderi e c'è la volontà di portare avanti un progetto per agriturismo, ci viene spontaneo domandarci: ma come ci arriveranno mai quì dei turisti se non a piedi? o non è che già si sente odore di nuove strade che sinceramente non se ne sente il bisogno? 
Io penso che è sicuramente positivo che venga recuperato il territorio ma non vorrei che si cominci con una ristrutturazione e poi.....
Attraversiamo i prati di questa proprietà e troviamo anche piante di prugnolo o come le chiamiamo noi le sorbe un frutto che ormai sembra essere stato dimenticato e che se ne fanno ottimi dolci, marmellate e liquori.  Anche qui approfittiamo per assaggiare un frutto che non si trova più nei mercati.

A poca distanza dalla rocca siamo alla Foce di S. Anna a quota 830 mt , siamo su uno spiazzo fuori dal bosco e la vista si apre sul litorale, sempre con il celo più cupo, appena sopra di noi la vetta che dobbiamo salire, il Lieto, e davanti a noi il monte Gabberi , sotto di noi l'abitato di  Sant'Anna  tristemente nota per  l'eccidio nazista .

La storia:
 "A Sant'Anna di Stazzema il 12 agosto 1944 arrivarono quattro compagnie di SS del secondo Battaglione, la quinta, la sesta, la settima e l'ottava. 
Li guidava il fu capitano Anton Galler, un ex fornaio. I nazisti radunarono vari gruppi di persone, trascinandole fuori di casa, per ucciderle: alla fine le vittime di questa strage furono 560, tra cui molti anziani, donne e bambini. I tedeschi buttarono le bombe e poi diedero fuoco alle case. Tra quei massacratori c'erano anche degli italiani: lo dimostra una targhetta, che ora è nel museo, con la scritta "Stalag IB-NR 749 I". IB è la sigla del campo, che secondo ricerche fatte da Mancini (curatore del museo di Stazzema) è nei pressi di Stettino, in Polonia, NR 749 è la matricola del soldato, la I indica la nazionalità italiana: evidentemente un militare del nostro paese passato ai tedeschi. Entrò in azione anche un discreto numero di collaborazionisti, almeno una quindicina. Guidarono i nazisti per le impervie mulattiere che portavano a Sant'Anna, si caricarono sulle spalle cassette di munizioni. Una particolare citazione merita Aleramo Garibaldi, noto fascista locale. L'11 agosto, il giorno prima della strage, aveva cercato un rifugio per la moglie e le due figlie: un indizio macroscopico che l'eccidio era stato veramente programmato."

 Riprendiamo il cammino e riprendiamo il sentiero n° 3 in direzione Farnocchia, saliamo verso delle pareti che vengono largamente usate come palestre di arrampicata, ( le palestre del Lieto), oggi no visto la giornata uggiosa, superiamo alcuni tornati e ci troviamo su un pianoro dove lo sguardo con il bel tempo ci farebbe vedere splendidi panorami sia sulla costa sino alla Spezia  e sulla catena apuana settentrionale, ma oggi solo celo nero!
Dopo pochi metri troviamo un cartello nuovo nuovo  che indica per il monte Lieto, non vi è numerazione in quanto sentiero di cresta, iniziamo a salire sempre nel folto del bosco da principio su sentiero tranquillo e poi su roccette facili ma oggi abbastanza insidiose per la loro scivolosità.
In breve giungiamo in vetta a quota 1016 mt. ci fermiamo e ammiriamo il panorama anche se immerso tra le nuvole ha un fascino particolare anche così.
Dopo uno spuntino riprendiamo il cammino e questo tratto è il più divertente in quanto ci porta su rocce e piccoli salti dove dobbiamo usare anche le mani, comunque non c'è nessun pericolo, dobbiamo stare solo attenti a non scivolare; una precisazione: in montagna anche se le escursioni sono classificate facili non sono esenti da rischi, anche sul sentiero più tranquillo l'attenzione deve essere sempre al massimo in quanto anche una semplice distorsione potrebbe mettere in seria difficoltà il mal capitato e chi è con lui.
Dopo un'infinità di sali scendi e costeggiando pareti a strapiombo giungiamo alla Focetta di Farnocchia ( 837 mt.), avevamo intenzione di allungare sino a
Farnocchia   ma il celo e le prime gocce d'acqua ci scoraggiano da questo intendimento, decidiamo di scendere verso Sennari, una località del paese di S. Anna.
Prendiamo il sentiero n° 4 appunto per S. Anna, e ci inoltriamo in un fitto bosco di castagni ,  faggi e lecci con sotto bosco di ginestre, il profumo della santoreggia è pungente.
Mentre proseguiamo notiamo nel bosco lungo il sentiero delle macchie arancione, capiamo subito che si tratta di una squadra di cacciatori al cinghiale, per conferma un forte latrare di cani che hanno avvistato la preda; ci affrettiamo nel cammino per non rischiare di essere travolti da qualche cinghiale o peggio finire nella traiettoria di qualche pallettone.
Prima di giungere a Sennari troviamo una fonte che a noi sinceramente oggi non serve.
Il sentiero finisce sulla strada asfaltata e davanti a noi provocatoriamente un cartello dice: Tordelli con sugo di cinghiale, ci guardiamo tutti e senza neanche chiederci niente all'unisono diciamo di si, si andiamo a farci questa stordellata. 
Entriamo nel ristorante la Casetta, un locale molto accogliente e soprattutto caldo, ci accomodiamo e subito ci vengono serviti due fantastici vassoi di tordelli versiliesi ( da non confondere con i tortellini o ravioli vedi il link qui di seguito   http://www.comune.pietrasanta.lu.it/turismo/ricette.htm#tordelli), il, pranzo segue con cosciotto di agnello e patate al forno annaffiato da nero d'Avola.
Guarda caso oggi è il compleanno dell'amico Ivo e generosamente ci offre dolce e spumante, si chiude con il caffè, il tutto per 20 €.
Si sta bene al calduccio ma dobbiamo proprio ripartire, calcoliamo che ci vorranno ancora due ore prima di arrivare e di questi tempi le giornate sono molto corte.  Salutiamo e riprendiamo il cammino, questa volta su strada asfaltata; mentre camminiamo notiamo che quest'anno è stato l'anno delle sorbe, infatti moltissime piante sono stracariche, proseguiamo e facciamo una deviazione verso la località la Vaccareccia, dove vennero trucidate molte persone nell'eccidio del 44, prendiamo poi un sentiero che dopo breve ci riporta sulla strada e la seguiamo sino a raggiungere un bivio (segno bianco rosso CAI n.3) una strada cementata sino a giungere al termine, presso alcuni casolari (località Argentiera).
Si prosegue per sentiero oltrepassando un tratto roccioso, si trova un cartello che indica a sinistra una fonte, poi si risale con alcuni tornanti ad un colletto e arriviamo di nuovo alla località Zuffoni chiudendo così l'anello.
Continuiamo sul sentiero n° 3 ripercorrendo a ritroso il tragitto fatto al mattino.
Siamo in pochi ma ci siamo divertiti lo tesso e per di più abbiamo fatto un bel pranzo rompendo le tradizioni Uoeine del mordi e fuggi, questa volta sono state più nello spirito dell'Apuano.
Comunque da questa esperienza sono nate diverse proposte per la programmazione del prossimo anno, quindi non mancate le prossime escursioni del  2008 , ne vedremo delle belle!!


Foto escursione

Se vuoi unirti a noi apuano@email.it