02_03_febbraio 2008 al rifugio U.O.E.I. di Torre del Lago a Pian di Novello (PT)

Con il fine settimana del 2 e 3 febbraio si apre ufficialmente la stagione escursionistica della U.O.E.I. di Ripa di Versilia.
Come apertura abbiamo deciso, ripetendo quella dell'anno scorso che si svolse al rifugio delle radici della sezione  U.O.E.I. di Pietrasanta al Passo delle Radici, di passare due giorni sulla neve e questa volta ci avvalliamo dell'ospitalità degli amici  U.O.E.I. di Torre del Lago al rifugio di pian di Novello nell'Appennino pistoiese.
Anche noi come gruppo dell'Apuano facendo parte della  U.O.E.I. e prendiamo parte a questa iniziativa.
Purtroppo la giornata di sabato due febbraio si presenta già dal mattino terribile, lampi tuoni e acqua a catinelle; tutto questo ci fa presagire che non saremmo in molti.
Infatti, all'ora stabilita ci ritroviamo in cinque, più Rossano che ci aspetta a Socciglia, vicino a Borgo Mozzano.
Pazienza forse, gli altri, verranno domani!
Percorriamo la strada che da Camaiore porta a Lucca, poi, seguendo le indicazioni prendiamo per l'Abetone , passando per Borgo a Moriano, Bagni di Lucca, La Lima.  Continuando ancora incontriamo il bivio che sulla sinistra porta a  Cutigliano, poi svoltiamo a sinistra per Pian degli Ontani e dopo circa otto km giungiamo a Pian di Novello.
Pian di Novello
 (1125 mt. s.l.m.),è una
 stazione di soggiorno molto  frequentata  nella valle del Sestaione, gode di una posizione particolarmente felice. Le fanno da cornice boschi di faggio e abeti e vanta la più bella foresta di abete rosso dell'Italia centrale. E' una delle zone montane più rinomate per la raccolta di funghi, in un ambiente montano dì grande fascino tra le cime del Libro Aperto, del Monte Spigolino, del Monte Cimone e le valli dei torrenti Lima e Sestaione.
Purtroppo noi di queste bellezze non ne possiamo godere, una fitta nebbia e una persistente pioggia ci attende e quindi ci rechiamo subito al rifugio.
All'apertura dello stesso abbiamo una bellissima impressione dell'ambiente: begli ambienti ristrutturati da poco, camerette spaziose e accoglienti, una cucina spaziosissima e comodi bagni con tutti i servizi.
Prendiamo possesso delle camere e ci sistemiamo ognuno come preferisce dato il basso numero di persone che ci ritroviamo.
Anche se il tempo continua ad essere inclemente, decidiamo di andare un pò alla scoperta del territorio.
Sotto una pioggia mista a neve ci dirigiamo verso la parte alta del paese.
E' giusto una passeggiata lungo la strada principale e oltre ad un bar e un ristorante non è che offra molto di più!
Adesso la strada comincia ad essere innevata e le auto che passano non sono tanto riguardevoli e dobbiamo saltare di lato per non essere inondati da onde di neve marcia.
Torniamo al rifugio e il bel calduccio che ci accoglie ci ritempra immediatamente; la Giuseppina e la Franca si cimentano subito nella preparazione della cena; mentre noi ci sorbiamo un aperitivo con vino di Candia, olive, salatini e salsicce!!
Ecco, la cena è servita: tagliatelle con sugo con speck e radicchio trevigiano, coniglio in casseruola con olive, finiamo con dolci vari e limoncello.
Restiamo a lungo a chiacchierare e godere della compagnia reciproca, poi l'ora si fa tarda e decidiamo di accomiatarci e ci rechiamo ognuno nelle proprie camere.
Dopo una notte tranquilla ci alziamo con comodo, molto comodo e dalla finestra ci appare uno spiraglio di sole, speriamo che forse riusciamo a fare qualche piccola escursione sulla neve; purtroppo guardando bene il sole ha sfruttato l'unico spiraglio tara le nuvole e tutto il resto è celo cupo.
Dopo colazione decidiamo di andare in passeggiata all'Abetone, infatti adesso comincia anche  a nevicare.
Abetone deriva il proprio nome da un enorme abete, tanto grande da non poter essere abbracciato neppure da sei persone con le braccia tese, che venne abbattuto per far posto alla settecentesca strada Modenese. Prima di allora la località era nota come Boscolungo, nome che oggi identifica una delle frazioni del comprensorio comunale. Se la storia del primo nucleo abitato dell'Abetone è strettamente legata alla vicenda della via Modenese, i crinali appenninici circostanti furono interessati sin dall'antichità da importanti vie di collegamento Sono difatti noti, almeno dall'età romana, itinerari transappenninici che, attraversare le montagne del pistoiese, collegavano il nord e il sud della penisola: sembra infatti che Annibale abbia utilizzato queste vie per scendere in Etruria Anche se non conosciamo con esattezza il valico scelto dal condottiero cartaginese, una tradizione locale lo identificherebbe con l'alta Val di Luce, a Nord-Ovest dell'Abetone, dove si trova a 1798 mt. di quota, il cosiddetto Passo di Annibale.
Giunti nel centro ci ritroviamo in un caos caotico di traffico e persone che con sci in spalla vagano per il centro, i locali sono pieni perché oggi con questa nevicata e la nebbia fitta non si scia quindi la confusione è ancora più alta.
Con non poca difficoltà troviamo u parcheggio e successivamente ci uniamo alla folla che vaga per il paese; andiamo in centro e prendiamo n caffè o una cioccolata calda ma subito dopo preferiamo ritornare alla quiete del nostro rifugio.
Le nostre signore riprendono il ruolo di cuoche e ci preparano un bel pranzetto a base di spaghetti alle arselle e poi formaggi, salumi e insalate e finiamo come  al solito c dolci e liquorini.
Le ore passano velocemente e ci rendiamo conto che è ora di rimettere tutto a posto e rassettare le stanze e con dispiacere dobbiamo riprendere la via di casa.
Lasciamo il rifugio a malincuore sotto una forte nevicata. Come prima escursione del calendario U.O.E.I. non è che sia riuscita molto bene, ma comunque non si gode solo nel camminare in ambienti magnifici ma il piacere di passare il tempo con amici, condividere esperienze passate rinsaldando ancora di più la nostra amicizia sono valori incommensurabili.

Foto escursione

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