LA SMONDINATA ALLA FANIA

Domenica 11 Ottobre 2009


Anche quest'anno abbiamo voluto festeggiare con gli amici della sezione di Pietrasanta la classica " Smondinata" alla Fania.
 Giornata nella quale escursionisti più e meno esperti si ritrovano per un’allegra scampagnata con amici e familiari. Quest’anno la nostra smondinata  sede di Ripa con destinazione il paese di Pruno dove avremmo iniziato la camminata verso il rifugio.
L’allegra comitiva salendo per il meraviglioso sentiero che parte da Pruno ci dedichiamo alla raccolta delle castagne redarguiti dai più esperti che ci propinavano consigli sulla qualità e bontà dei suddetti marroni, quest'anno la stagione dei funghi  è stata propizia e assieme alle castagne non son mancati i succulenti porcini.
 E' una bellissima giornata che ha favorito l'affluenza alla festa moltissime persone, infatti numerose sono le comitive che incontriamo lungo la via.
Dopo circa due ore di tranquilla passeggiata, tra discorsi più o meno seri e sacchetti che si stavano rigonfiando per la raccolta delle castagne, siamo giunti alla nostra meta. Quando giungiamo alla Fania una gran moltitudine di persone è sparsa per prati o sotto l'ombra della grande Fania.

Sono moltissime le facce conosciute, strette di mano e pacche sulle spalle con gli amici dell’ U.O.E.I. di Pietrasanta. Mentre qualcuno faceva previsioni per i programmi futuri. iniziava la cerimonia presieduta dal Presidente dell’ U.O.E.I. di Pietrasanta: il conferimento di diplomi al merito ai giovani uoei  a qualche genitore e ad alcuni soci.
La fame si fa sentire e in particolare Marco e Alessandro sbraitano perché ci si dia una mossa, bè, li capiamo del resto sono partiti da Pietrasanta e sono venuti a corsa sin quassù! 20 Km di salita, pazzi? No! semplicemente per loro la corsa è un modo di vita, uno scopo e soprattutto un divertimento.
Ci sistemiamo al tavolo presso la casa di Lino, purtroppo, oggi Massimo e Gabriella non son presenti, peccato li avremmo salutati volentieri e magari approfittato della loro generosità. Comunque sulla tavola non manca niente: salsicce, wurstel, salumi, affettati, biroldo, formaggi vari,ecc. ecc. naturalmente tanto vino e dolci.
Dopo tutto questo ben di Dio ci siamo anche ricordati che ci eravamo riuniti per festeggiare la “ mondina” ovvero la caldarrosta. Una volta davanti al fuoco, che abbiamo acceso  ci siamo cimentati in volteggi di castagne sulle padelle sino ad arrivare ad avere un prodotto ben cotto e lì, davanti al fuoco, con in mano un pugno di caldarroste ben calde e un bicchiere di vino ci siamo messi a raccontarci le nostre varie esperienze di montagna, e a fantasticare sulle nuove avventure che ci aspetteranno nei prossimi mesi e nel corso del prossimo anno.
Le ore passano in un lampo ed era già l’ora di ripartire, salutiamo gli amici che si attarderanno per risistemare e ripartiamo verso casa.

Per chi è abituato ad escursioni su vette impegnative, a camminare per ore ed ore, ma anche chi invece fa una vita più sedentaria e considera già la gita alla Fania come qualcosa di veramente faticoso, non può rinunciare a questa giornata come ad un rilassante ritrovo festoso.
Questa escursione ci ha confermato la validità delle nostre iniziative; infatti in quest’anno abbiamo compiuto molte escursioni in ambienti bellissimi e suggestivi, in ambienti che tutti noi amiamo e che con le nostre “ scarpinate” impariamo a conoscere. E’ la conoscenza che permettere di amare una montagna: una ripida salita, un panorama, ciò è una convinzione  tra gli escursionisti. E’ proprio questo il presupposto che anima tute le nostre uscite che sono mirate ad una sana vita all’aria aperta immersi nelle meraviglie che la natura ci offre, soffrendo insieme, arrampicandosi su un ripido versante o gioire ogni volta che si raggiunge una vetta, si ammirano sconfinati panorami o, ancora tutti vicini commossi e in silenzio, si ammira un’alba magica.
Questi ambienti sconosciuti ai più ma con motivi d’attrazione  spesso altrettanto validi  per coloro che, in misura sempre maggiore, sono alla ricerca di ambienti naturali ancora intatti, oppure delle testimonianze di millenni di presenza umana integrata e in simbiosi con la natura circostante, spesso rimodellata gradualmente e naturalmente. Con le nostre escursioni si vuole anche mantenere viva l’attenzione verso le testimonianze di quei beni, così vicini e per molti così lontani; inoltre è nostra intenzione portare avanti il testimone  che ci hanno lasciato i nostri fondatori, ben novanta anni fa!

 

Di seguito la relazione di un'impresa raccontata da Marco Meccheri

Come nascono i sogni che poi si trasformano in desideri? Qualè la fonte dalla quale sgorga il pensiero, di mettersi alla prova di vedere noi stessi sotto un'altra luce di far provare al nostro corpo emozioni e sensazioni che in altre circostanze avremmo considerato quasi impossibili additando e mettendo alla gogna chi ce le avesse proposte. Cos'è che fa scattare quella magica scintilla che ti permette di poter volare in alto ed esaudire tutto questo
Ed anche questa volta come per altre il desiderio di fare qualcosa di diverso nasce per caso come per gioco quasi una cosa senza senso di un'altra dimensione.
Forse la voglia di unire quelle passioni che mi fanno sentire vivo ha generato questo così audace pensiero con la voglia di trasformarlo in realtà.
Ed è così che dopo neanche troppa elaborazione,calcoli o ragionamenti precisi propongo il mio pensiero. E a chi meglio di qualsiasi altra persona se non a quella con la quale stò condividendo esperienze che giudicherei memorabili ed alla quale mi sento legato in un sodalizio infinito.
“ Sai ho pensato che potremmo fare una corsa con partenza da Pietrasanta ed arrivo alla Fania (rifugio di proprietà dell'U.O.E.I. Di Pietrasanta situato in un meraviglioso luogo sopra il paese di Pruno all'ombra ad un enorme faggio (la Fania appunto) che dà il nome all'omonimo rifugio dominato della maestosità del Monte Pania)”
Ma gli occhi di Alessandro anticiparono chiaramente quello che subito dopo avrebbe affermato: “Ma sei diventato matto? lo sai quanti chilometri ci sono? e poi tutti in salita! io non penso proprio che verrò a fare una cosa del genere”
Pazienza vuol dire che cestinerò il desiderio o che ho andrò se pur a malincuore da solo.
Ma ci sono sogni che hai già vissuto nel tuo immaginario e sono diventati parte di te e rimbalzano dalla mente al cuore e non si fermano finché non li fai diventare reali.
Quello che avevo chiesto ad Alessandro intanto aveva fatto scoccare la scintilla, e l'intesa silente che esiste tra noi alimentava il fuoco del desiderio di provare anche questa nuova avventura. Ci si accorge così di parlarne come fosse la cosa più normale del mondo e di aver scelto perfino il giorno nel quale svolgerla. L' 11 ottobre data nella quale le sezioni dell' U.O.E.I. di Pietrasanta e Ripa organizzano la periodica smondinata annuale.
I giorni insieme agli allenamenti corrono via veloci la forma fisica è ottima sembra non esistano problemi per fare questa impresa che è qualcosa di più che un' escursione come le altre od un canonico allenamento nel quale sei soddisfatto dai tempi e dalle misure trascorse ma non ti senti così partecipe con tutto il tuo corpo. E' stato come il voler tracciare una immaginaria linea o cordone ombelicale tra il posto nel quale si vive e il luogo dove ci sentiamo più liberi di dare adito a tutte le nostre sensazioni.. Se fosse giusto paragonare questo evento ad un altro lo accosterei sicuramente ad un'importante maratona o un'escursione montana in alta quota.
Siamo arrivati alla settimana fatidica della quale avverrà l'impresa. Purtroppo il tempo meteorologico non preannuncia niente di buono ma Alessandro esperto ed abile conoscitore di internet si destreggia da un meteo all'altro e mi tranquillizza che la domenica sarà una giornata bellissima. Ed in effetti la giornata è splendida.
Posso dire che la nostra avventura ha inizio sabato quando per portare gli abiti che avremmo indossato alla fine della corsa siamo andati al rifugio stando attenti ad esorcizzare quello che avremmo fatto il giorno dopo. E cercando di parlarne il meno possibile.
La notte trascorre in maniera tranquilla. Sempre riferito al fatto di come possa essere tranquilla una persona prima di un importante appuntamento sportivo. E la mattina ci si desta molto prima del suono della sveglia.
Sono le 6,00 è ancora buio, un occhiata fuori dalla finestra al cielo che è sereno e stellato e di buon auspicio per iniziare in maniera decisamente migliore la nostra corsa-escursione.
L'appuntamento con Alessandro è a Pietrasanta nelle vicinanze del sottovia Avis Donatori di Sangue alle 7,00. E per noi la puntualità oltre che essere un piacere da rispettare è anche una virtù e mai ci siamo dovuti attendere. Così cinque minuti prima siamo già sul posto.
Un saluto una rassicurazione sulle condizioni fisiche le raccomandazioni di prendere un passo giusto in base al percorso che troveremo e poi via si preme il tasto del cronometro e del gps (per rivedere la traccia di ciò che faremo). Ed eccoci partiti, il clima è dei migliori per correre. Le gambe sembra che rispondano bene anche il fiato non ha sofferenza. Ma nella testa è inutile negarlo c'è già la salita che di lì a poco dovremmo affrontare. Non pensiamoci e godiamo il momento passo dopo passo.
Cerchiamo per quanto possibile di evitare la strada principale, dove scorrazzano già vetture. Ma purtroppo questo non è fattibile dovunque.
Attraversiamo i paesi di Vallecchia e poi di Seravezza il tempo che ci segna il cronometro è accettabile, anzi probabilmente anche qualche minuto sotto quello che ci eravamo prefissati.
Ed ecco i primi strappi di salita vera ma il passo è decisamente buono non c'è fatica i piedi e le gambe spingono i maniera corretta e stiamo correndo proprio bene. Nel paese di Ruosina ci fermiamo giusto il tempo per bere un po' di acqua ed affrontare subito dopo la salita del gatto. Ma poi la strada ritorna in falso piano fino al paese di Pontestazzemese abbiamo così modo di tirare un po' il fiato. Perchè è proprio da lì che la strada s'impennerà ancora di più e dovremmo fare fede sulla nostra forza per continuare. Nel paese di Cardoso a fianco della chiesetta c'è una fonte dove decidiamo di fare una nuova sosta dissetante e meditare un attimo sul percorso che attraverso strada asfaltata ci porterà al paese di Pruno. Questo è forse il tratto più impegnativo dell'intero percorso. Ad Alessandro torna in mente quello che diceva il nostro Guido quando la salita si faceva impegnativa “Devi camminare a Grattaformaggio” (non devi alzare troppo i piedi e fare passi corti).

Quando ricordiamo queste cose per noi il nodo in gola ed un po' di commozione ci prende ogni volta, perchè sappiamo che il nostro caro amico se non avesse dovuto precederci nei luoghi dove un giorno ci incontreremo di nuovo sarebbe lì con noi a ridere, scherzare e condividere la stessa fatica.
Partiamo dunque per portare a giusto compimento il nostro progetto.
.Attraversato il paese di Volegno la strada ci permette ancora di riprendere fiato così arrivare al paese di Pruno diventa un po' più facile. Il tempo cronometrico per noi è eccellente siamo in anticipo di parecchi minuti sulla tabella che ci eravamo preposti di tenere.
Iniziamo di qui il sentiero che ci porterà alla Fania. Mai come oggi mi era sembrato così erto, l'avrò percorso decine di volte ma mai è stato così impegnativo. Sarà per la scivolosità dei sassi, sarà forse per le qualità fisiche che abbiamo che non ci permettono di tenere certe andature sui sentieri sarà anche per la stanchezza ma il fatto è che caliamo abbondantemente la velocità. Ma questo non ci fa demordere , ma continuare imperterriti per raggiungere la meta.
L'obiettivo è quello di arrivare a farlo tutti e due assieme, anche se io sento che le energie mi stanno venendo meno. Mentre Alessandro ha una forza data dall'adrenalina che sembra non risentire dello sforzo. Arrivati in zona di Monte alla Tana presa una barretta energetica come in un gesto eucaristico la spezza con le mani e me ne dona la metà a suggellare così l'unione dell'amicizia e ancora di un'impresa portata a termine assieme.
Gli ultimi metri che ci separano dal rifugio decidiamo di percorrerli correndo come se si fosse appena partiti.
E la gioia è infinita quando arriviamo a rifugio della Fania la consapevolezza di avere fatto un impresa importante si legge sui nostri visi siamo soddisfatti per essere riusciti in un desiderio e realizzare un sogno. Siamo riusciti a inanellare un altra perla lungo il filo della nostra vita.
Gli amici che oggi sono qui alla manifestazioni dell'U.O.E.I. Sono così gentili da farci trovare la doccia calda all'interno del rifugio e poi tra l'incredulo e la curiosità ci fanno domande e i complimenti per la nostra avventura.
Credo sia doveroso fare dei ringraziamenti per chi ci ha dato la possibilità di fare questa impresa:
Il Dott. Innocenti Augusto Nutrizionista e persona veramente speciale
Il Mister Santucci Massimo Allenatore e mi onoro di poter dire amico
I Sig.ri Arnaldo, Anna, e Angelo e Daniela della UOEI di Pietrasanta che  ci hanno fatto trovare la doccia calda al rifugio e ci hanno rifocillato
E poi Bruna che come sempre gentilissima ci ha accompagnato in auto a casa la sera

Marco Meccheri e Alessandro Navari

Foto escursione 
  
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