01/05/2010 Ferrata del Procinto

Il monte Procinto (1177 m.) e' la struttura delle Apuane dalla forma piu' caratteristica, quasi come un panettone: in realta' si tratta di un torrione di forma cilindrica che si innalza di circa 150 metri dalla base ed e' circondata da una cengia chiamata Cintura del Procinto. E’ separato dalla strapiombante parete del monte Nona dalla Foce del Procinto a nord, mentre a sud la Foce dei Bimbi lo divide da tre caratteristiche guglie, meta di arrampicatori: sono il Bimbo Fasciato (o Torrione Bacci), il Piccolo Procinto e la Bimba. Per la sua forma particolare il Procinto e' stato meta di arrampicatori fino dal 1800: basti pensare che la via ferrata che andiamo a descrivere in questo itinerario e' stata installata addirittura nel 1893.
La prima scalata al monte Procinto e' attribuita ad alcuni boscaioli nel 1848, ma la prima vera arrampicata sportiva risale al 17 novembre 1879 e venne compiuta da Aristide Bruni e Dinelli accompagnati dalle guide Bertozzi e dai fratelli Vangelisti di Pruno. La ferrata venne installata dal CAI dei Firenze nel 1893, proprio lungo la via percorsa dai primi scalatori. Furono i fratelli Ceragioli nel 1933 a tracciare una nuova via all'estremita' sinistra della parete Nord, introducendo il V grado sulle Apuane: sempre i fratelli Ceragioli nel 1937 vinsero la parete Ovest, superando anche un grado V+. Dopo diversi anni, nel 1960, venne scalata anche la parete Est per merito di Bresciani e di tre compagni di Pietrasanta. Oggi le vie e le varianti sulle pareti del Procinto sono numerosissime.
Fonte:  www.ursea.it

 


 
 

Percorso: Stazzema località Le Scalette mt 550  - All'Alpe della Grotta mt. 865 - Cintura Procinto mt. 1000 - Vetta Procinto 1177 mt

Come Arrivare
Da Nord
Prendere l'autostrada del Sole A1, seguire la direzione La Spezia - Parma Ovest, continuare sull'autostrada della Cisa A15, seguire la direzione Genova - Livorno, proseguire sull'autostrada A12, uscire a Versilia, attraversare Forte dei Marmi, Ripa, Corvaia, Seravezza, Ruosina, Mulina, proseguire in direzione Stazzema.
Da Sud
Prendere l'autostrada del Sole A1, seguire la direzione Livorno, continuare sull'autostrada A11 Firenze - Mare, seguire la direzione Genova - Livorno, proseguire sull'autostrada A12, uscire a Versilia, attraversare Forte dei Marmi, Ripa, Corvaia, Seravezza, Ruosina, Mulina e seguire le indicazioni per Stazzema.
 
Sentieri: 5a (5bis)Strada interrotta-casa Giorgini-casa del Pittore-rif.Forte dei Marmi.- 6 Stazzema-fonte Moscoso-foce di Petroasciana-Fornovolasco. - 5 Stazzema-rif.Forte dei Marmi-Callare del Matanna-Alto Matanna.

 


 

 

 

Classificazione: EEA

Dislivello di salita: 650 m
Dislivello totale: 1300 m

Considerazioni sulla via ferrata:
La via è facile e non presenta passaggi tecnici di particolare impegno,tuttavia alcuni punti sono particolarmente esposti;la roccia è molto solida nel tratto inferiore,mentre nella parte alta si fa più rotta ed occorre fare molta attenzione a non scaricare sassi;l’itinerario sale in maniera abbastanza diretta
,superando un dislivello di circa 150 metri interamente attrezzati.
 

 
Tempo di percorrenza:  Complessivamente 8, con sosta pranzo, effettive 5

 

 
Acqua: Rifugio Forte dei Marmi, sul sentiero n° 6 e all'incrocio tra il 6 e il 5 bis
 
Punti sosta: Rifugio Forte dei Marmi
Il rifugio dispone di:
25 posti letto, 2 sale da pranzo, Bar, Saloncino, Acqua corrente, Energia elettrica, 2 terrazze panoramiche, locale invernale Teleferica per trasporto merci.
Aperto ininterrottamente dal 15/06 al 15/09; nei restanti mesi dell'anno aperto tutti i giorni festivi e prefestivi.
Come contattarci:
tel. 0584-777051
All'Alpe della Grotta mt. 865
Monte Procinto (Alpi Apuane) - Stazzema (LU)
http://www.caifortedeimarmi.it/rifugio.htm

 

 
Traccia gps
Periodo consigliato: Da primavera all'autunno e con adeguate condizioni meteorologiche è un itinerario che si presta benissimo ad essere percorso anche nei mesi invernali.


… Lo scoglio, ove il sospetto fa soggiorno,

Alto dal mare da seicento braccia,

Di ruinose balze cinto intorno,

E da ogni parte il cader minaccia

Il piu' stretto sentier, che guida al Forno,

La' dove il Garfagnin il ferro caccia

pla via Flamminia o l'Appia nomar voglio

verso quel che dal mar va in cima al scoglio.

Ludovico Ariosto,

Questa domenica non avevo in programma di fare un'escursione, ancora reduce da una brutta tendinosi, ma .... Mi arrivano sotto casa Bruno con il camioncino assieme a Severina sua moglie, Rossano Luca e Sabrina. Sono venuti per portarmi un ponteggio per l'imminente imbiancatura di casa. Mi dicono che loro andranno alla ferrata del Procinto. Lì per lì non accetto l'invito ma poi cedo e preso al volo lo zaino e l'attrezzatura da ferrata rischio qualcosa di troppo ma vado.

Il Procinto (1177mt) costituisce certamente la più caratteristica struttura rocciosa di tutte le
Alpi Apuane: un torrione squadrato alto circa 150 metri, strapiombante su tutti i lati ed appoggiato su un basamento roccioso poco più largo,che dà origine ad una singolare cengia boscosa (la Cintura) che gira tutt’attorno al torrione; sulla cima si trova un caratteristico boschetto detto Giardino. Si ritiene che il monte sia stato salito per la prima volta da alcuni boscaioli locali nel 1848,ma la prima salita sportiva è attribuita a Aristide Bruni (cui è dedicato il sentiero di accesso) e C. Dinelli,con le guide E. Bertozzi, E. e G. Evangelisti,il 17 novembre del 1879; proprio questa via fu attrezzata nel 1893 a cura della sezione fiorentina del CAI, continuando a rimanere l’unico itinerario di salita fino al 1933. La via è facile e non presenta passaggi tecnici di particolare impegno,tuttavia alcuni punti sono particolarmente esposti;la roccia è molto solida nel tratto inferiore,mentre nella parte alta si fa più rotta ed occorre fare molta attenzione a non scaricare sassi; l’itinerario sale in maniera abbastanza diretta, superando un dislivello di circa 150 metri interamente attrezzati. Per la bassa quota e l’esposizione favorevole,con adeguate condizioni meteorologiche è un itinerario che si presta benissimo ad essere percorso anche nei mesi invernali.

Partiamo  alla volta del paese di Stazzema, prima di entrare nel paese, in prossimità di una larga curva, si notano le indicazioni per il rifugio Forte dei Marmi, le seguiamo per circa un paio di km sino ad una segheria pochi metri più avanti inizia il sentiero, per la verità due sentieri il 5 che conduce direttamente al rifugio e il 6 che porta alla Foce di Petrosciana. 
Noi però continuiamo sulla strada che ora diventa sterrata   sino al termine; siamo a circa 550 m. di quota.  
Scendiamo dalle auto e ci apprestiamo a iniziare la nostra escursione. Prendiamo il sentiero N° 5bis ( con la nuova numerazione 5A), superiamo un primo tratto su roccia ed entriamo subito nel folto del bosco. Bosco che si presenta con le rigogliose nuove e tenere foglie primaverili, e numerose fioriture di primule e arabette alpine. Proseguiamo con una vera sensazione di pace immersi nel silenzio rotto solo dal canto monotono del cuculo.
Il sentiero 5bis sbocca sulla strada sterrata che porta all'agriturismo Casa Giorgini, correndo assieme al N°6, una vecchia mulattiera ancora ben conservata, mulattiera che collegava le valli della Versilia con la Garfagnana.
Attraversiamo la strada di servizio dell'agriturismo  posta a pochi metri sul sentiero e ci inoltriamo nel bosco.
Oltrepassata la Casa Giorgini dopo poche curve troviamo il bivio con il sentiero 5bis in località Casa del Pittore.
Più avanti tralasciamo il bivio sulla destra che porta al rifugio Forte dei Marmi all'Alpe della Grotta e proseguiamo a sinistra verso la Baita dello Scoiattolo.
Una volta giunti sotto le pareti del Procinto, più esattamente i Bimbi del Procinto, prendiamo una traccia di sentiero sulla sinistra per lasciarla dopo pochi metri per prendere una deviazione sulla destra, segnaletica per Crestina del Procinto.
Si giunge alla sella che separa il Procinto (dalla classica forma a panettone) dai Bimbi. Sulla destra l'attacco della salita alla crestina  dei Bimbi del Procinto, sulla sinistra, invece il canalino che con facili roccette sale sino alla Cintura del Procinto. Noi prendiamo quest'ultima, ma prima andiamo a dare un'occhiata all'attacco della più impegnativa anche per vedere la starna formazione rocciosa a forma di " Proboscide". In breve siamo sulla  cengia, Cintura del Procinto, che compie l´intero giro del torrione. lo percorriamo dirigendoci verso sud, ma essendo appunto una cintura si può percorrere indifferentemente anche nella direzione opposta. camminiamo con il naso all'insù, ammirando le varie formazioni che sono su queste pareti erose dagli agenti atmosferici e da milioni di anni.
Proseguiamo comunque per un breve tratto (qualche minuto) sino ad individuare a sinistra la deviazione che conduce all’attacco della ferrata (attenzione in quanto il bivio non è segnalato da alcun cartello) e si arriva velocemente all´inizio della ferrata.
Siamo su uno spazio abbastanza largo e possiamo attrezzarci per la salita alla vetta: equipaggiamento completo di imbrago, dissipatore e caschetto e siamo pronti per la salita; dobbiamo però aspettare un gruppo che è lì prima di noi, non sono molto esperti e il loro proceder è insicuro e molto, molto lento, bè potevano anche farci salire prima noi.
Finalmente giunge anche il nostro turno e iniziamo salendo su una scaletta metallica e non nascondo una certa emozione leggendo la lapide commemorativa  ricordando  che
  la ferrata che costituisce la via normale intitolata ad Aristide Bruni fu attrezzata nel 1893 dalla sezione fiorentina del CAI sulla via della parete Sud con gradini intagliati nella roccia, spuntoni e cavi metallici, perciò la più antica via ferrata Italiana.
Mentre la scaletta che ci apprestiamo a salire è stata posta nel 1954.
Terminata la scaletta siamo su
 una parete abbastanza compatta sulla cui la roccia è stata scalpellata, con sapiente andamento,una lunga fila di ampi gradini; la sicurezza ci viene data da una catena da una parte e un cavo d'acciaio dall'altra ma comunque gli appigli non mancano, forse solo in pochissimi casi può essere d'aiuto usarle come aiuto. Ora però l'esposizione è notevole e dando uno sguardo verso il basso sembra di essere sospesi nel vuoto.
Il tratto più impegnativo ora è terminato ed entriamo in un canalino, integralmente accompagnato da catena metallica, adesso si potrebbe anche proseguire sciolti ma la prudenza non è mai troppa e quindi visto che l'attrezzatura l'abbiamo decidiamo di usarla. La salita è facile e molti sono gli appigli e appoggi naturali; troviamo anche qualche salto roccioso ma comunque qualche scalino, anche qui, scolpito aiuta l'ascensione.
Proseguiamo nella vegetazione e giungiamo ad una cengia che ci conduce al canale terminale.
Una volta entrati nel canale lo si sale sfruttando alternativamente il fondo del canale oppure superando qualche bella paretina sulla destra dove i vari passaggi sono comunque resi meno impegnativi dai gradini scavati. Ora percorriamo un comodo sentiero, usciamo dal boschetto e dopo pochi metri siamo sulla vetta del Procinto a quota 1177 mt.
La cima è abbastanza vasta e pianeggiante con un caratteristico boschetto detto il Giardino, dalla vetta si gode un panorama mozzafiato che ripaga ampiamente della fatica fatta; da quassù abbiamo una bellissima vista sul gruppo delle Panie  con il caratteristico Uomo Morto, Monte Croce, Monte Nona e Monte Matanna, verso ovest il mare; un vero spettacolo.
Rimaniamo un pò lì ad ammirare tali bellezze, scriviamo un pensiero sul libro divetta, alcune foto e poi si ridiscende.
Prima di riprendere la ferrata, appena sotto la cima,
c’è una grotta, l'antro di Budden (ottimo riparo in caso di maltempo improvviso) dove c’è una lapide che ricorda appunto sir.Richard Henry Budden (nato in Inghilterra nel 1816 ma fondatore della Sezione CAI di Firenze di cui fu presidente) che si impegnò a fondo per la valorizzazione alpinistica ed escursionistica della zona del Procinto, insieme all’ing. Aristide Bruni. L'ultima volta che sono stato qui scorreva un piccolo rivolo d'acqua e cosa sorprendente che l'acqua scaturiva dal terreno, da tenersi presente che siamo praticamente in vetta e quindi ci si domandava: " da dove viene? " Ora una piccola frana ha ostruito la polla e non rimane che una macchia umida.
 Ci fermiamo un attimo all'interno e poi riprendiamo la via del ritorno percorrendo a ritroso
l’itinerario dell’andata.
Terminata la nostra discesa, troviamo ad attenderci anche Mario e sua moglie Grazia, è stata una bella sorpresa, si uniscono a noi e ci portiamo più in basso per il pranzo  fermandoci  sotto le pareti del Nona, avendo davanti a noi il Procinto e seguendo alcuni escursionisti che stanno salendo la via ferrata. Poi procedendo sempre sotto le strapiombanti pareti del Nona ci riportiamo verso il sentiero n°5 “Aristide Bruni”che ci porta alla base della parete Nord del Monte Nona, dove è presente un cavo ma il sentiero non presenta difficoltà, solo un pò infido a causa della forte umidità prodotto dallo sgocciolamento della montagna.
In circa 40min. arriviamo al termine del sentiero dove si raccorda con il sentiero 5 e 121 in prossimità del   Rifugio Forte dei Marmi 868 m.
Decidiamo di raggiungerlo per un caffè e in pochissimi minti siamo già all'interno dell'accogliente costruzione.
Dopo uno scambio di battute con il gestore riprendiamo il nostro cammino percorrendo la il sentiero n°121 sino a intercettare il  N° 6  e in circa un'ora risiamo alle macchine.

Abbiamo terminato la nostra escursione, escursione facile ma in un ambiente stupendo, aspro e affascinante
che ci lascia sensazioni uniche; di queste montagne ci si può veramente innamorare.
Riprendiamo la via di casa, ma
escursione che si rispetti si deve chiudere con una bella mangiata di gelato..... e cosi fù!
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Foto escursione

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