16/6/2013 Pania

LA PANIA
di Giovanni Pascoli

O monte, che regni tra il fumo
del nembo, e tra il lume degli astri,
tu nutri nei poggi il profumo
di timi, di mente e mentastri.
Tu pascoli le api, o gigante:
tu meni nei borri profondi
la piccola greggia ronzante.
Sei grande, sei forte: e dai cavi
tuoi massi tu gemi, tu grondi
del limpido flutto dei favi.
Sei buono tu, grande tra i grandi:
né spregi la nera capanna.
Al pio boscaiolo tu mandi
sovente la ricca tua manna.
Gli mandi un tuo sciame, che scende
giù giù per la valle remota,
qual tremulo nuvolo, e splende.
Lo segue un tumulto canoro;
ché timpani, cembali, crotali
chiamano il nuvolo d'oro...


 

La Pania della Croce (m. 1859) è la regina delle Apuane tanto che un tempo questa catena montuosa veniva identificata come Panie dal nome della sua montagna più nota, mentre l'attuale denominazione di Alpi Apuane è stato assegnato al gruppo montuoso solo in età napoleonica: un tempo la Pania veniva chiamata "Pietrapana" in quanto questi monti erano stati abitati per nove secoli dagli Apuani, una tribù ligure e la catena montuosa, ma soprattutto la sua vetta per eccellenza, aveva preso il nome da questi antichi abitatori "Pietrae Apuanae", cioè monti degli Apuani. Perfino il Boccaccia nel suo "De Montibus" ricorda la Pania come "Pietra Apuana Mons" e Dante nel canto XXXII dell'Inferno della Divina Commedia nei versetti 28/30 quando parla del ghiaccio che ricopre il lago di Cocito dice che era così spesso "…che se Tambernicchi vi fosse caduto o Pietrapana, non avrìa pur dall'orlo fatto scricchi" dove per Tambernicchi si intende il Monte Tambura e per Pietrapana la Pania alla Croce; e Ludovico Ariosto, governatore della Garfagnana per conto degli Estensi dal 1522 al 1525, afferma: "La nuda Pania tra l'Aurora e il Noto, da l'altre parti il giogo mi circonda che fa d'un Pellegrin la gloria noto".

 

 

 

Itinerario: 

Da Colle a Iapoli (Pruno)( 820 m.), Passo dell'Alpino ( 941m.), Foce di Mosceta(1182 m.), Pania della Croce (1859 m.), La Fania (905m.)

Come Arrivare: 
Dall' uscita autostradale Versilia (A12) tenere direzione prima per Forte dei Marmi, poi per Querceta. Qui, alla rotatoria prima del raccordo con la SS1 Aurelia, prendere a sinistra in direzione Ripa/Seravezza. Proseguire a destra al primo incrocio e passare il cavalcavia sull'Aurelia. Seguire le indicazioni per Seravezza, oltrepassarla e proseguire sulla solita strada SP9, finchè, oltrepassata Ruosina, si prende la deviazione a destra (SP42) in direzione Stazzema. Arrivati a Ponte Stazzemese, si volta a sinistra seguendo le indicazioni per Cardoso e per Pruno.
INDICAZIONI STRADALI -

  
 

 
Sentieri: Segnaletica: CAI Bianco rossa - 

N° 122
 - Pruno – Le Caselle – P.so dell’Alpino
 
N° 126
  Foce di Mosceta – Il Caccolaio – Le Gorfigliette – Callare della Pania
 
N° 124 
Foce di Mosceta – La Fania – Collemezzana – Foce di Petrosciana   (CHIUSO TRA COLLEMEZZANA/INN.12)
 

Mappa   

 


 

Classificazione: EEA

Dislivello: m 1039

Tempo di percorrenza:   3 ore circa sino alla vetta, 6h in totale
 
Acqua: a Mosceta presso il rifugio del Freo, a pochi metri sul sentiero n° 128 vi è una fonte, segnalata, alla Fania presso il rifugio UOEI
 
Punti sosta:  Rifugio del Freo CAI di Viareggio, il rifugio UOEI Pietrasanta non è sempre aperto non essendo gestito.
   
 
Traccia gps           Traccia Google Earth

 

Periodo consigliato:  Da maggio a ottobre, in inverno con presenza di neve e ghiaccio  molto impegnativa, solo per escursionisti esperti

 

           

E' scoppiata l'estate! Finalmente una domenica all'insegna del bel tempo. Qui nella piana le temperature sono previste con punte di trenta gradi e mentre migliaia di persone si riversano in quel carnaio della riviera noi pensiamo bene di frequentare posti più freschi e meno affollati.
Nei giorni scorsi abbiamo preso in considerazione diverse mete ma alla fine la scelta è caduta sulla classica delle Apuane: la salita alla Pania della Croce, la Regina delle Apuane.
Bè il gruppo non è molto numeroso, solo in tre, questa domenica pare che siano tutti scomparsi, non c'è nessuno  a casa, sono tutti fuori!
Comunque partiamo e ci
Ci portiamo verso il paese di Pruno, da questo meraviglioso paesino parte il sentiero (segnavia 122) che conduce alla Foce di Mosceta ed al Rifugio Del Freo (in poco più di 2 ore). Provenendo dalla vallata di Seravezza si devono seguire le indicazioni per Cardoso, raggiunto il paese si svolta a sinistra e si prosegue per Pruno, l’ultimo paese della vallata. Poco prima del paese si imbocca una ripida strada asfaltata a sinistra, successivamente diventa sterrata e in pessime condizioni, che conduce fino ad un piccolo spiazzo dov’è situato un serbatoio del servizio antincendio boschivo, siamo a Colle a Iapoli (820 m.). Qui si deve necessariamente lasciare l’auto e proseguire a piedi lungo l’unico tracciato presente, se non si vuol fare del "fuoristrada" è possibile proseguire per Pruno, parcheggiare nell’ampio parcheggio all’inizio dell’abitato, e proseguire a piedi imboccando il sentiero 122 che inizia proprio dalla piazza centrale del paesino.
Dopo poche decine di minuti di cammino, si incontra il bivio, segnalato, per il rifugio U.O.E.I. "Alla Fania"; noi proseguiamo dritto, tenendosi sulla sinistra,  dopo circa mezz’ora si raggiunge il  Passo dell’Alpino (941 m.) da dove godiamo di un invidiabile panorama sulle vallate del Cardoso e di Levigliani e volgendo lo sguardo a 360° si spazia dalla riviera versiliese, complice il vento di libeccio dei giorni scorsi che  ha pulito l'aria vediamo benissimo le isole dell’ arcipelago toscano sino alla Corsica, poi le 5 Terre, le Alpi Marittime e la maestosità delle Apuane con in primo piano il Corchia, il massiccio della Pania, il Forato, il Procinto.
Entriamo in un fittissimo bosco di abeti, frutto di un intenso rimboschimento e al suo termine giungiamo alla Foce di Mosceta
(m. 1182) .
Guardando a sinistra vediamo il vicino rifugio del Freo del CAI di Viareggio sotto il monte Corchia, noi invece prendiamo sulla destra sul sentiero n° 126 per la vetta della Pania.
Si comincia a salire in diagonale sulla sinistra il pendio della montagna,giungendo poi ad un pianoro detto delle Gorfigliette a  quota 1407  dove si trova una piazzola per l'atterraggio degli elicotteri di soccorso.
Continuiamo poi a destra e a sinistra lungo il pendio su un tratto più erto attraversando un breve canale e giungendo ad una zona più dolce detta Il Tavolino per poi risalire seccamente fino a sbucare al Callare della Pania, quota 1745, dove ci si può affacciare sul versante garfagnino. Da qui parte a sinistra il sentiero per il Pizzo delle Saette (m. 1720) e, mentre il sentiero 126 procede verso il Rifugio "Rossi", noi prendiamo a destra il sentiero di vetta che prima incontra la Spalla settentrionale (m. 1835) , poi l'antecima nord (m. 1854) e infine perviene a quota 1859 in vetta alla Pania alla Croce, la regina delle Apuane, dove ci attende la grande croce posta dalla UOEI di Pietrasanta nel 1956. 
Ora che siamo in vetta  ci sentiamo più contenti ma prima di raggiungere la croce devo fermarmi in raccoglimento davanti alla targa che ci ricorda un nostro carissimo amico  che purtroppo non potrà godere più di questi panorami ma comunque sarà sempre nei nostri cuori e lo porteremo sempre su ogni vetta che noi toccheremo.
Da qui il panorama è stupendo e spazia dalla Versilia fino a tutta la catena appenninica e a tutte le vette delle Apuane e, occasionalmente fino alle Alpi Liguri, non di rado si riconosce la sagoma del famosissimo Monviso. Attorno a noi la Pania Secca, il Corchia, tutta il litorale con il lago di Massaciuccoli, la Riviera da Forte dei Marmi a Viareggio, il Golfo della Spezia con Portovenere, l'Isola Palmaria e quella del Tino, le isole Capraia e Gorgona, molte delle principali vette delle Apuane è uno spettacolo che ti prende nel profondo e ti commuove una vero miracolo e pensate tutto questo è gratis!!
Marco dice che proprio perchè la gente pensa che non costa niente non deve essere niente di speciale, forse è vero che molti sono abituati a pensare solo in termini di costo, che tristezza!!
Abbiamo fatto una lunga sosta in vetta, ci siamo rifocillati il fisico e lo spirito e riprendiamo la via del ritorno ma questa volta decidiamo di deviare verso il rifugio " la Fania" di proprietà della UOEI di Pietrasanta.

Infatti quando giungiamo alla Foce di Mosceta prendiamo il sentiero n° 124 e in circa mezz'ora raggiungiamo la nostra meta, presso il rifugio ci sono persone di Livorno ma a noi ci interessa di più salutare due grandi amici: Massimo e sua moglie Gabriella che abitano una casetta nelle immediate vicinanze. Dobbiamo mangiare e tiriamo fuori dagli zaini i nostri panini ma da grandi ci offrono subito un  buon vinello fresco e poi anche un buon caffè. Grandi come sempre!!
Rimaniamo con loro a chiacchierare per un bel po' ma poi dobbiamo ripartire. Prendiamo un sentiero non segnato solo qualche segno giallo, verso N/W. questo sentiero ci riconduce sul 122 per poi ridiscendere di nuovo a Colle a Iapoli dove abbiamo l'auto.

 Anche questa escursione  è terminata ma siamo infinitamente contenti per ciò che abbiamo goduto, vorrei che tutti provassero quello che abbiamo provato noi magari per un giorno lasciare la spiaggia e muovere le gambe, si faticando ma godendo di spettacoli che nessuna televisione al mondo potrà mai riprodurre e consetitemi  un messaggio a coloro che sono sfiduciati nella vita: " aprite gli occhi gente, il mondo e pieno di meraviglie, non vi stancate di cercarle!"

Foto escursione
Se vuoi unirti a noi apuano@email.it