16/02/2020 Sulla Forbice, uno sguardo particolare sulle Apuane Settentrionali

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"A chi mi chiede: perché vai in montagna? gli rispondo se me lo chiedi non lo saprai mai.
"
Ed Viesturs


 
 

Percorso: Strada Vinca/Valle di Vinca (Fosso di Nebbieto) 925 m - Casa Farfareto (rud.) 995 m c. - sent. 38 - Capanna Garnerone 1261 m - Foce di Rasori 1318 m - sent. 186 - bivio sent. 168 (piazzola elisoccorso) 1330 m - sent. 168 - Bivio sent. Punta Quèsta 1330 m c. - Canale a Ovest della Focetta - Via normale Punta Quèsta - Intaglio 1476 m - La Focetta 1436m - Cresta sud - La Forbice 1778 m - Finestra del Grondilice - Foce Rasori - Vinca


Come Arrivare:
  Vinca si raggiunge percorrendo l'autostrada A15 della Cisa, uscire ad Aulla e seguire le indicazioni per Equi Terme che coincidono per un tratto con la statale del Cerreto. Dopo alcuni chilometri si svolta a destra e giunti a Ponte di Monzone si svolta di nuovo a destra, seguendo ora le indicazioni per Vinca.


              
INDICAZIONI STRADALI
 
Sentieri:CAI 153  Vinca (parcheggio fine strada nuova 925m) – casa Farfareto (995m) – sentiero 38 (strada dei tedeschi) - Le Prade – Capanna Garnerone (1260m) innesto sentieri 37 e 173.  
            CAI 168  Biforco – Canale Fondone – Carmeneto – Foce di Monte Rasori.  
              CAI 186 Cava 27 – Finestra del Grondilice – Foce Rasori.
 

Difficoltà: EE+ / PD

Dislivello in ascesa m.999
Quota max raggiunta m.1778
Lunghezza del percorso Km.7,900

 

Classificazione: EE con passi di II° - III° grado su terreno infido ed esposto, tipicamente apuano
 
Tempo di percorrenza:  Tempo impiegato escluse le soste h.5

 

 
Acqua: Al paese di Vinca, a capanna Garnerone
 
Punti sosta: Nessuno, la capanna Garnerone non è un bivacco aperto, per cui non bisogna farci affidamento in quanto le chiavi vanno richieste alla sezione CAI di Carrara  tel. 0585 776782

 

 
     Traccia Google Earth -   Traccia GPS                         
                             
Periodo consigliato:  Tarda primavera estate e primo autunno, con presenza di neve escursionisti esperti nell'uso di ramponi piccozza utile anche la conoscenza dell'uso di corde
Attenzione, tratti esposti e fuori sentiero, evitare se non si conosce la zona.
Questo è un itinerario impegnativo, per escursionisti dal piede sicuro e che non temono il vuoto; da evitare con terreno bagnato.


Oggi le previsioni meteo sono buone e dopo  quattro mesi essermi operato al tendine d'Achille voglio metterlo alla prova, e come meglio metterlo alla prova se non con una delle escursioni che propone il simpatico amico Emanuele?
Gli telefono e subito ne è entusiasta e siccome è d'animo buono mi propone un'escursione con un dislivello positivo di più di mille metri ma poi di che escursione si tratta!
La partenza è per le 07,00 e non si sgarra di un minuto,
Ci dirigiamo verso l'autostrada con la meta il paese di Vinca in Lunigiana; giunti al paese non vi entriamo e continuiamo dritto sino a che la strada non si restringe ed evidente che ormai questa strada che serviva per le cave è stata abbandonata e in pessimo stato, dopo circa due kilometri, troviamo uno spiazzo
presso il Fosso di Nebbieto (925 m)dove poter parcheggiare e subito davanti a noi parte il sentiero n° 153.
Imbocchiamo questo sentiero che conduce  a Capanna Garnerone, entriamo in bellissimo bosco di castagni secolari davvero imponenti, testimonianza dell’antica cultura del castagno molto diffusa anche in questa zona della Lunigiana.

Il sentiero sale ripido a sinistra, in direzione NO, e dopo pochi minuti la pendenza si attenua, si esce dal bosco in corrispondenza dei ruderi della Casa Farfareto (995 m).
Saliamo e ci troviamo su una strada sterrata che corrisponde al sentiero n° 38, la così detta Strada dei Tedeschi.
Il panorama si apre sulla sinistra sul pizzo d’Uccello, sulla foce di Giovo, sulla cresta Garnerone ed i sottostanti pendii erbosi e rocciosi, a destra in basso c’è il paese di Vinca ed in alto la mole imponente del Sagro.
Proseguendo sempre sul n° 38 giungiamo ad un bivio tra il nostro 38 e il 153 che parte sulla sinistra, è quest'ultimo che ci condurrà a Capanna Garnerone.
Il sentiero è immerso nel bosco e nella giusta stagione si può far incetta di lamponi, infatti se ne intravedono le vecchie piante ormai secche ma tra breve col passar di un paio di mesi invaderanno tutto il percorso. Giungiamo, poi, ad un altro grosso rudere a circa 1100 mt. ci troviamo per un breve tratto all'aperto ma subito dopo ci si inoltra in un fittissimo bosco di pini, in breve giungiamo alla Capanna Garnerone ( 1280m.)
facciamo una piccola sosta per rinfrescarci alla bella fonte della Vaccareccia.
Riprendiamo il cammino, sempre nel bosco, sul sentiero 173 in comune con il 168 e in pochi minuti siamo alla Foce Rasori ( 1318 mt.). Uscendo dal bosco il panorama si apre sul versante marino e il lungo e profondo Canal Fondone.
Molto interessante anche la vista sul complesso versante Sud-Ovest del M. Grondìlice e la cresta dei Pradacetti con le rocciose cime del Torrione Fìgari e la Punta Quèsta.
Giunti su questo versante abbiamo una bella vista sulle vette che ci sovrastano, Punta Quèsta che si trova a destra del Torrione Figari (dedicato all’alpinista Bartolomeo Figari) ben riconoscibile per il masso sospeso proprio sulla sua cima.
Seguiamo il sentiero n° 168 verso est e in breve giungiamo alla
piazzola per atterraggio elicotteri. Sempre camminando sul 168 giungiamo ad un bivio dove bisogna fare molta attenzione perché non ben evidente, segnalazione su roccia per Punta Quèsta. Il 168 scende, a destra,  nel Canal Fondone, mentre noi dobbiamo salire sulla sinistra il sentiero appena detto. Proseguiamo e la traccia non è sempre su sentiero ma spesso si attraversano delle roccette che non presentano nessun problema. Superiamo un boschetto di faggi e giungiamo alla base
di un torrione posto a sinistra del Figari, poi allo sbocco di un canale che separa questo piccolo torrione dal Torrione Figari. 
Noi proseguiamo dritto, seguiamo ancora la traccia  tra i faggi  e costeggiando il Figari giungiamo ad una segnalazione, indicazione su un masso, per la Punta Quèsta, la via normale.
Imbocchiamo subito il canale su sfasciumi che sale tra Torrione Figari e Punta Quèsta , lo risaliamo percorrendo un tratto ripidissimo, ci troviamo di fronte ad un risalto di circa tre - quattro metri  con un passaggio di 1° grado che si supera senza eccessive difficoltà. Al termine del canale siamo "all’intaglio", una bellissima finestra dove il Figari e la Questa fanno da quinta alla bellissima vista sul monte Cavallo. Potremmo girare a destra per una rampa erbosa assai ripida che ci condurrebbe in breve sulla vetta del Questa ma abbiamo altri progetti!
Dall'intaglio ci dirigiamo verso sud est verso i Pradacetti, peccato che il terreno sia assai franoso e giù per un canalino al quanto scivoloso, andar giù sarebbe un bel volo! Con prudenza scendiamo sino a voltare sulla sinistra dove dobbiamo attraversare un altro preoccupante traverso su paleo che in fine ci porta su una bella cengia assai comoda, al termine di questa in una specie di grotta è attrezzata una sosta per calata in doppia per scendere alla Focetta a 1436 mt. La attrezziamo e ci basta una corda da trenta metri, il salto non è molto alto, ci caliamo raggiungendo facilmente la base.
Siamo ala Focetta nel canale che proviene dai Pradacetti, questa separa il Torrione Figari dalla Forbice e quindi prendiamo subito davanti a noi in salita così a caso perché il percorso non è obbligato in quanto non abbiamo una vera e propria cresta evidente, ci portiamo verso sud e saliamo attraverso delle placche divertenti e con poche difficoltà, ci spostiamo ancora sulla destra sino a trovare un canale erboso piuttosto centrale, dopo questo ci troviamo su quella che crediamo sia la cresta sud, proseguiamo spesso usando anche le mani ma niente di complicato passaggi di I° max II°. Salendo non possiamo non notare il bellissimo panorama che si pone davanti a noi, la grande bastionata dei Pradacetti, il monte Contrario, il Cavallo con le sue gobbe e i canaloni che scendono dalla dorsale verso sud, in uno scenario in cui il ripido e il profondo vincono qualsiasi altra sensazione; questo versante è uno dei più selvaggi ed aspri di tutta la catena apuana.
Saliamo su ripido e spesso su sfasciume, avevamo letto che qualche "labile segno" si trova ma noi non ne abbiamo trovati, per l'esattezza non l'abbiamo trovato sin quasi alla cresta sommitale dove ce n'era uno molto molto labile, lo abbiamo rimarcato. 
Gingiamo infine sulla cresta sommitale che percorriamo su facili roccette e senza troppa esposizione, nel percorrerla sul lato a nord spesso troviamo delle chiazze di ghiaccio molto insidioso ma comunque non troviamo grandi problemi. La Forbice è composta da due cime gemelle raggiungiamo la sud per poi scendere alla sottostante selletta che divide le due vette, noi tralasciamo di salire sulla nord abbastanza inutile in quanto la salita è brevissima e la quota la stessa. Scendiamo in un breve ma ripido canalino esposto poi traversiamo verso destra e lungo una breve cengetta giungiamo alla sella tra le due vette della Forbice. Da qui scendiamo alla vicina Finestra del Grondilice (1743 m.) senza difficoltà se non evitare le chiazze di ghiaccio che troviamo nel versante a nord.
Dalla Finestra prendiamo il lungo e distrutto sentiero 186 che ci conduce a Foce Rasori e da qui la vicina Capanna Garnerone, dove con un po' di prepotenza mi impongo perché si possa fare una sosta per mangiare qualcosa. la sosta si fa ma molto breve, riprendiamo, ora , il sentiero 153 e con questo in pochissimo raggiungiamo l'auto.
 Non resta che scendere nuovamente a Foce Rasori lungo il CAI 186 per poi proseguire per Capanna Garnerone ed infine, percorrendo nuovamente il CAI 153, tornare all'auto.
Itinerario di stampo classico, sempre alla ricerca del passaggio più facile. Roccia a tratti friabile che richiede attenzione, ma meritevole di ripetizione per l’ambiente solitario e selvaggio in cui si svolge, con bella vista sulla parete S.O. del monte Contrario e sulla Valle degli Alberghi.
Ciao, alla prossima!!

 Attenzione, tratti esposti e fuori sentiero, evitare se non si conosce la zona.
Questo è un itinerario impegnativo, per escursionisti dal piede sicuro e che non temono il vuoto; da evitare con terreno bagnato.

 Foto escursione 
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