28/09/2025 A Passo Croce dalla Criniera di Fornoli

Foto Lorenzo Verdiani
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Ricorda inoltre che tutte le
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Periodo
consigliato:
Sentieri:
Percorso:
Sp 10
- Criniera di Fornoli - Passo Croce- Passo di Fordazzani, Case
Tanacci - Cipollaio - park sulla SP10
Come Arrivare :
INDICAZIONI STRADALI
Classificazione:
Itinerario in ambiente selvaggio sulle Alpi Apuane,
riferita a persone abituate a camminare su terreno apuano, utile
l'uso del GPS.
Difficoltà: EE con brevi passaggi di arrampicata (II, II+)
Distanza: 7 km circa
Dislivello: +456
Quota partenza
686mt.
Quota massima: 1142 m (Passo Croce)
Un’escursione
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141
Passo Croce – Passo dei Fordazzani – Colle Cipollaio – innesto
sentiero 31

Tempo di percorrenza:
Tempo
di percorrenza totale:
circa
4,30h
Acqua: non presente
Punti sosta: Nessuno

Escursione
consigliata a chi ama i percorsi meno battuti delle Apuane e cerca
un’alternativa originale ai classici itinerari segnati
La
Criniera di Fornoli
è un’escursione selvaggia e poco frequentata, capace di regalare scorci
unici, adrenalina e panorami che spaziano dal mare alle cime apuane. È
un percorso per escursionisti esperti, che unisce ambiente boschivo e
passaggi alpinistici.
Dal
versante versiliese del Cipollaio si alza una dorsale rocciosa rossastra
che cattura lo sguardo: è la
Criniera di Fornoli,
una cresta che porta in ambiente severo e panoramico fino al
Passo Croce.
L’escursione, selvaggia e non segnata,
alterna boschi fitti, roccette da arrampicare e passaggi esposti che
regalano emozioni autentiche.
Lungo la strada del Cipollaio, sul versante
versiliese, all’altezza del km 11, inizia un itinerario non segnato ma
molto affascinante, che conduce al Passo Croce attraversando la
suggestiva Criniera di Fornoli.
Siamo a circa due km dalla galleria del
Cipollaio, versante marino: qui si intravedono, più in alto, le rocce
rossastre della cresta.
Sulla SP10, dopo una fonte sulla destra e una
piccola costruzione sulla sinistra, si trova un piccolo spiazzo per
parcheggiare (posto per due auto al massimo).
L’attacco
dell’escursione lo individuiamo tornando indietro di pochi metri
sull’asfalto e prendendo una traccia sulla sinistra. Ci accorgiamo però
subito che non è proprio la via migliore: siamo troppo a destra rispetto
alla cresta e, per riavvicinarci, dobbiamo spostarci verso sinistra
attraversando un bosco intricatissimo, fra eriche e ginestroni con
lunghissimi aculei. Probabilmente sarebbe stato meglio risalire poco
dopo, più diretti verso la dorsale.
Comunque, fra graffi e qualche scivolata,
riusciamo a riguadagnare la direzione giusta.
La salita non è
agevole: la vegetazione costringe a cercare passaggi continui, ma basta
tenere come riferimento la linea della cresta per non sbagliare.
Superiamo un isolato roccione aggirandolo faticosamente, e finalmente
raggiungiamo le prime rocce della
Criniera di Fornoli,
il tratto più caratteristico dell’escursione.
La cresta si presenta
subito spettacolare: un risalto rossastro, verticale e imponente,
riconoscibile da una grande frattura sulla parete. Questo costituisce il
passaggio chiave del percorso.
Proviamo inizialmente a salire dalla destra,
ma il terreno umidissimo e friabile ci convince a desistere: preferiamo
scendere e costeggiare lungo la parete franosa per uscirne al più
presto, vista la presenza di molti massi già caduti. Riprendiamo quindi
a salire, stavolta in condizioni un po’ migliori.
La salita, su buona
roccia di scisto, alterna passaggi di
II e II+ grado,
con esposizione ma senza difficoltà proibitive per chi ha un minimo di
dimestichezza. Un piccolo terrazzino sospeso e una fessura con radici e
arbusti segnano la progressione: qui serve attenzione, soprattutto per
la friabilità del terreno.
Superato il primo balzo, la cresta diventa più panoramica e gradevole: a
sinistra scende verticale verso il bosco, mentre a destra si apre la
vista sul Cavallo d’Azzano, sul Corchia e sul fondovalle. Si procede
quasi sempre sul filo, alternando passaggi rocciosi a tratti più coperti
da arbusti.
Il percorso incrocia
due volte tracce laterali (fra cui il
CAI 10 da Terrinca),
ma noi restiamo sempre fedeli alla linea di cresta. L’ultimo risalto,
poco sotto i 1100 m, offre ancora un’emozione: una cengetta esposta da
attraversare con passo sicuro, senza vere difficoltà tecniche ma con il
vuoto accanto.
Superata la
Criniera, un sentierino porta alla strada che sale da Passo Croce. In
pochi minuti raggiungiamo il valico (1142 m), balcone naturale che si
apre sul versante garfagnino e sulle cave del Monte Altissimo, mentre a
sud verso la costa.
Per il rientro le possibilità sono due:
seguire il
CAI 141,
che scende verso la Foce dei Fordazzani e alle Case Tanacci, per poi
ritornare alla SP10; oppure scendere dalla strada del Passo Croce verso
il Colle degli Angini, intercettando più in basso il
CAI 10,
una mulattiera che riconduce alla rotabile del Cipollaio.
Noi abbiamo
seguito il CAI 141 e in circa quindici minuti siamo giunti al Passo
Fordazzani e in altrettanti a Case Tanacci. Da qui ci attende un tratto meno affascinante: 1,5 km di
marmifera asfaltata fino alla galleria del Cipollaio e poi altri 2 km
sulla SP10 fino alle auto.
La Criniera di Fornoli si è rivelata un
percorso selvaggio e sorprendente, capace di regalare scorci unici e
momenti di vera avventura. Il contrasto fra i boschi intricati, le rocce
rossastre e le vedute sul mare e sulle cime apuane rende questa
escursione indimenticabile.
Ma più ancora della bellezza del luogo, resta
il valore di aver condiviso la fatica e la gioia del cammino con gli
amici: aiutarsi nei passaggi più impegnativi, sorridere dopo qualche
graffio o una scivolata, vivere insieme l’emozione di raggiungere la
vetta. È proprio l’amicizia a rendere speciale l’esperienza,
trasformando una semplice escursione in un ricordo che rimarrà vivo nel
cuore.
Abbiamo camminato su tracce
dimenticate, esplorato versanti impervi, toccato la solitudine
rocciosa delle Apuane. Queste montagne, aspre e indimenticabili, non
si concedono facilmente. Ma a chi sa ascoltarle, regalano visioni
che restano.
Alla prossima
Fonti
Lorenzo Verdiani e Roberto Garzella
| Foto escursione |
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