09/10/2005 Rifugio Donegani (1150 mt) -  Grondilice 1805mt.

Finalmente una bella giornata dopo numerose giornate uggiose, ultimamente abbiamo saltato diverse escursioni, ecco perchè non c'erano più stati aggiornamenti!
Come dicevo già alle sei del mattino la giornata si presenta splendida, e si che sino alla sera prima non aveva fatto altro che piovere.
Non perdiamo tempo e all'ora stabilita ci troviamo come d'accordo a casa di Guido. Unico neo della giornata è che a questa escursione siamo solo in quattro; va bene lo stesso, decidiamo di partire con una macchina sola e prendiamo la strada per Castelnuovo di Garfagnana e al bivio per Capanne di Careggine prendiamo quest'ultima. Questo itinerario ci evita il costo dell'autostrada ma si rivela più lungo e tortuoso, il paesaggio è bellissimo attraversando bellissimi boschi di faggio e castagneti maestosi, peccato che Giuseppina non fosse d'accordo, infatti arrivati a Careggine abbiamo dovuto fare una sosta per far liberare lo stomaco alla nostra mal capitata. Proseguiamo verso Vagli e poi per Gramolazzo costeggiando i due laghi di queste località.
proseguiamo ancora verso Aulla e appena prima di una Galleria che conduce a Minucciano giriamo a destra per Orto di Donna. Ora si viaggia dentro boschi di Faggi enormi sino a sbucare nella valle sotto la grande mole del Pisanino, il Cavallo, il Contrario, il Grondilice e il Pizzo d’Uccello.
Parcheggiamo la macchina, con estrema gioia di Giuseppina, nel piazzaletto del rinato rifugio Donegani a quota 1150 mt. Se dobbiamo dire la verità siamo venuti qui perchè invitati all'inaugurazione del rifugio e quando ci invitano a pranzo non possiamo certo dire di no, sarebbe scortese!
E' presto e così decidiamo di andare a fare una giratina fino al Grondilice. Si oggi vogliamo fare solo una passeggiata e quindi prendiamo il sentiero che ci fa evitare un tratto di strada asfaltata della via di cava, questo sentiero parte proprio davanti al rifugio. In breve siamo di nuovo sulla strada e da qui non cè alternativa dobbiamo percorrerla tutta da prima asfaltata e poi sterrata, saliamo e attraversiamo numerose cave che in parte deturpano il paesaggio magnifico che si vede oltre queste orribili ferite prodotte dalle folle  desiderio del profitto ad ogni costo.

Se non ci lasciamo prendere dallo sgomento che ci lascia questa vista oltre possiamo vedere una miriade di colori che nessun pittore al mondo potrebbe ricreare, l'autunno si stà rivelando in rossi, marroni, gialli e oro di tutte le tonalità, sopra le nostre teste le vette sopraccitate. Arriviamo alla CAava 27, si tratta di una cava abbandonata dove il Parco delle Apuane sta cercando di recuperare il sito e dove ha costruito anche il rifugio Orto di Donna
Il rifugio è chiuso e noi prendiamo, finalmente, il sentiero n° 186 che subito entra in un variopinto bosco di faggi, il cammino è abbastanza agevole senza pericoli. 
dopo circa 20 minuti usciamo dal bosco e ci troviamo al di sotto della vetta della nostra meta; all'inizio del sentiero un cartello indica che il tempo per giungere alla finestra del Grondilice (1173 mt.) è 50 minuti noi senza correre ci arriviamo in 40 minuti.

Dalla finestra si vede il paese di Vinca e in lontananza spicca il monte Sagro.
La Giuseppina ha ancora lo stomaco sottosopra e decide di rimanere giù alla Finestra e la Luciana si offre gentilmente di stare con lei, io e Guido andiamo in vetta.
Prendiamo sulla destra seguendo dei segni azzurri e saliamo su un sentiero dove a tratti dobbiamo affrontare facili arrampicate nel giro di dieci minuti siamo in vetta a quota 1809 mt. 
indugiamo lo sguardo a lungo sul panorama che ci si pone davanti, sono già stato molte volte quassù ma ogni volta ciò che colpisce l'occhio prende anche l'anima. Molte cime sono davanti a noi, quella più maestosa è la vetta più alta delle Apuane il Pisanino (1946 mt.),  il gruppo delle Apuane, il Pizzo d'Uccello (1781 mt.), il Monte Sagro (1749 mt.) e in particolare spicca il Cavallo (1890 mt.) con le sue "gobbe" dove il sole brilla sulle pareti ancora bagnate dalla pioggia del giorno prima.
 Voi che non conoscete le Apuane non snobbate queste quote che sembrerebbero irrilevanti, posso garantirvi che si tratta di montagne molto impegnative e dure. Non ci credete? Provare per credere!
Facciamo alcune foto  e poi decidiamo di scendere a malincuore perchè oggi è proprio una bella giornata assolata e limpida.

Riscendiamo con cautela, anche se non molto difficile il terreno è molto friabile e uno scivolone avrebbe comunque un epilogo tragico.
Arriviamo di nuovo alla finestra e ci congiungiamo alle nostre signore che hanno passato il tempo a chiacchrare, con loro ci garba ammirare ancora un pò il panorama e indugiamo ancora prima di partire di nuovo.
Alla fine decidiamo di partire e vista l'ora decidiamo di abbandonare l'intenzione di proseguire per Passo giovo che ci avrebbe allungato di un'ora e ripercorriamo la via a ritroso.

Giungiamo al nuovo rifugio Donegani e già molte persone hanno preso tutti i posti e dobbiamo aspettare un pò ma alla fine anche a noi ci toccano i taglierini, fatti a mano, con i fagioli, una bella pastasciutta, affettati, formaggi, crostini, crostoni di polenta con i funghi ecc, ecc.. Naturalmente non mancava il vino e i dolci, i liquori erano dei nostri. Ah ora a pancia piena si ragiona meglio!
Bè eravamo invitati e abbiamo fatto onore alla cucina, ci potevano rimanere male!
Tra un piatto e l'altro si fanno le 15,30 salutiamo tutti e decidiamo di ripartire.
Questa volta la Giuseppina si ribella e pretende che passiamo da Aulla dove possiamo prendere l'autostrada e così è stato.
Alle 17,00 arriviamo a Pietrasanta lascio Guido e la Luciana a casa e ci diamo appuntamento per le 19,30 e si alle 20,00 siamo invitati a cena di nuovo da amici. E come facciamo a deluderli, dobbiamo andarci per forza!
Guido dice che suo nonno citava sempre questa frase: " Mangiare è bene rimangiare è meglio" e noi che ascoltiamo la saggezza dei "vecchi" ci adeguiamo a queste regole.